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Altezze
Glossario musicale: altezza, intervallo, scala, Do centrale, ottava, alterazione.
LilyPond usa lettere minuscole per indicare le altezze. I nomi delle note in tutti gli esempi di questa sezione usano il sistema di denominazione olandese (tasti bianchi del pianoforte sono c, d, e, f, g, a, b). Tuttavia LilyPond supporta molti schemi di denominazione diversi come l’“inglese” o il “Do fisso” (do, re, mi, …). Vedi Nomi delle note in altre lingue. Le lettere da ‘c’ a ‘b’ denotano le altezze nella “piccola ottava” sotto il Do centrale. L’aggiunta dei suffissi ‘'’ o ‘,’ indica ottave più alte o più basse. Ecco una scala che inizia con un Do centrale, e un arpeggio:
{ c' d' e' f' g' a' b' c'' g c' e' g' c'' e'' g'' c''' }
Il modo più semplice per inserire le note è usare il modo \relative
(relativo). In questo modo, l’ottava viene scelta automaticamente in
base al principio per cui la nota che segue deve essere posizionata vicino
a quella precedente, ovvero deve essere posizionata nell’ottava che si trova
entro tre spazi di pentagramma dalla nota precedente. Per iniziare, scriveremo
il pezzo musicale più elementare, una scala, in cui ogni nota
si trova entro una distanza di appena uno spazio di pentagramma dalla nota precedente.
\relative { c' d e f g a b c }
La nota iniziale è un Do centrale, specificato da c'
. Ogni
nota successiva viene posta il più vicino possibile alla nota precedente – in
altre parole, la prima ‘c’ è il Do più vicino al Do centrale. Questo è
seguito dal Re più vicino alla nota precedente. Possiamo creare melodie che
hanno intervalli più ampi, sempre usando soltanto il modo relativo:
\relative { d' f a g c b f d }
Nell’esempio precedente, la prima nota – il d'
con un segno ‘'’ – è
il Re nell’ottava che inizia dal Do centrale e va su fino al Si.
Se si aggiungono (o si rimuovono) apostrofi (‘'’) o virgole (‘,’) dalla prima nota, possiamo cambiare l’ottava di partenza:
\relative { e'' c a c }
Il modo relativo all’inizio può apparire disorientante, ma è il sistema più semplice per inserire gran parte delle melodie. Vediamo come questo calcolo relativo funziona in pratica. Se si parte da un Si, che si trova sulla linea centrale in chiave di violino, si possono raggiungere un Do, un Re e un Mi entro 3 spazi di pentagramma andando in su, e un La, un Sol e un Fa entro 3 spazi di pentagramma andando in giù. Quindi se la nota che segue il Si è un Do, un Re o un Mi, si troverà sopra il Si, mentre il La, il Sol o il Fa si troveranno sotto.
\relative { b' c % c (Do) è uno spazio rigo sopra, quindi è il Do sopra b d % d (Re) è sopra di 2 o sotto di 5, quindi è il Re sopra b e % e (Mi) è sopra di 3 o sotto di 4, quindi è il Mi sopra b a % a (La) è sopra di 6 o sotto di 1, quindi è il La sotto b g % g (Sol) è sopra di 5 o sotto di 2, quindi è il Sol sotto b f % f (Fa) è sopra di 4 o sotto di 3, quindi è il Fa sotto }
Accade esattamente lo stesso quando qualcuna di queste note ha un diesis o un bemolle. Le alterazioni sono completamente ignorate nel calcolo della posizione relativa. Viene fatto lo stesso conteggio dello spazio del pentagramma da una nota in una qualsiasi altra posizione sul pentagramma.
Per inserire intervalli che sono più ampi di tre spazi di pentagramma, si può alzare l’ottava aggiungendo al nome della nota una virgoletta ad apice singolo ‘'’ (o apostrofo). Si può abbassare l’ottava aggiungendo al nome della nota una virgola ‘,’.
\relative { a' a, c' f, g g'' a,, f' }
Per cambiare una nota di due (o più!) ottave, si usano multipli di
''
o ,,
– ma stai attento a usare due virgolette ad
apici semplici ''
e non quelle a doppi apici ‘"’!
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